Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (SI)
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di
Luisa e Pietro Sergi
L’ABBAZIA DI MONTE OLIVETO MAGGIORE è situata a 273 metri s.l.m.,
nel Comune di Asciano (SI), a soli 9 chilometri da Buonconvento. Immersa in un
bosco di cipressi, pini, querce ed olivi, l’abbazia
domina il paesaggio delle Crete senesi ed è uno dei monumenti religiosi più
importanti della Toscana, sia per i numerosi capolavori d’arte che custodisce,
sia per la biblioteca che conserva volumi antichi, pergamene ed incunaboli.
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Veduta dell’Abbazia di
Monte Oliveto Maggiore
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Il complesso monastico fu fondato nel 1313 dal senese
Giovanni (Bernardo) Tolomei e da altri due nobili, Patrizio Patrizi e Ambrogio
Piccolomini, quando decisero di lasciare gli agi dei loro casati per ritirarsi
a vita eremitica, in quello che era allora chiamato il “Deserto di Accòna”. La
nuova congregazione benedettina crebbe in fretta e la regola, che favoriva oltre
al lavoro nei campi anche il lavoro artistico e librario,
fu approvata e riconosciuta da Papa Clemente VI nel 1344.
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Ingresso al complesso
dell’Abbazia
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La via d’accesso principale all’abbazia è attraverso un
ponte levatoio ed una costruzione medievale (1393)
contrassegnata da una poderosa torre quadrangolare, avamposto di difesa del
monastero. Sull’arco d’ingresso della porta è posta una terracotta smaltata
della scuola dei Della Robbia.
Dal cortile si imbocca, in discesa,
un ampio e suggestivo viale di cipressi, lungo cui sono posti l’orto botanico della vecchia farmacia e,
poco più avanti, una grande vasca del
‘500, usata al tempo per l’allevamento dei pesci ed alcune Cappelle.
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Abbazia di Monte Oliveto
Maggiore
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Alla fine del viale appare l’imponente complesso
dell’abbazia sulla quale svetta il campanile romano-gotico alto 47 metri. Da
una porta situata a destra dell’ingresso della Chiesa, si accede al Chiostro Grande, la vera attrazione
dell’abbazia. Fu costruito fra il 1426 e il 1543, ed
il lato più antico è formato da due loggiati sovrapposti su colonne con accanto
un pozzo del 1439.
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Chiostro Grande
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Porticato
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Nel portico, protetto da vetrate, su tutti e quattro i lati
si possono ammirare bellissimi affreschi che illustrano la vita di San Benedetto.
Queste opere sono considerate una delle maggiori testimonianze della pittura
italiana del rinascimento. Il primo artista ad iniziare questo grande lavoro è stato Luca Signorelli nel 1497 e
successivamente, dopo il 1505, ha continuato Antonio Bazzi, detto il Sodoma.
Gli affreschi, dai colori vivacissimi, sono ricchi di dettagli tali da dare una
visione affascinante della vita e dei paesaggi di quel periodo.
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Porticato
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Si accede al Chiostro
di Mezzo, aperto al pubblico solo in parte, attraverso una porta situata
sul lato sud del Chiostro Grande. Fu realizzato nel XV secolo ed è circondato
da un porticato con archi a tutto sesto, su pilastri ottagonali. Sulla lunetta
della porta c'è un affresco scoperto nel 1972, durante alcuni lavoro di
restauro. Il Chiostro Piccolo, non
accessibile ai visitatori, è anch’esso quattrocentesco.
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Chiostro di Mezzo
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Dal Chiostro di Mezzo si sale per una scala che conduce alla
Biblioteca, una solenne sala, con
pianta a basilica a tre navate su colonne con capitelli
corinzi. In mezzo è collocato un candelabro ligneo del 1502, e lungo le pareti
sono conservati oltre 40.000 tra opuscoli, volumi,
rari incunaboli, codici miniati, pergamene e manoscritti. In fondo a questo ambiente, una scala a due rampe, conduce alla Farmacia, edificata nel XVI secolo. Al
suo interno una importante collezione seicentesca di
vasi in ceramica, bianca ed azzurra, contrassegnati dallo stemma olivetano, che
racchiudevano erbe medicinali dalle quali, ancora oggi, si ricavano cordiali e
digestivi.
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Biblioteca
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Farmacia
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Dalla biblioteca si passa nella Sala Capitolare, detta Definitorio
(1498), attualmente sede del Museo dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Nell’elegante salone
c’è una interessante pinacoteca, che raccoglie le
testimonianze artistiche del monastero e delle sue chiese dipendenti. In fondo
a destra, in una saletta, sono esposti sedici acquarelli su carta, di un
pittore del ‘700, con diverse vedute dell’abbazia e delle cappelle circostanti.
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Sala Capitolare
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Refettorio
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Tornati al pianoterra, nel Chiostro di Mezzo, attraverso un
ambiente di passaggio, si entra nel Refettorio,
costruito tra il 1387 e il 1390. E’ costituito da un unico grande ambiente,
coperto con una volta a botte ribassata, illuminato da finestroni rettangolari
che si aprono sul lato sinistro. Le pareti e la volta sono decorate con
affreschi del 1670, mentre sulla parete di fondo è
posta una tela raffigurante l’ultima cena (di Lino Dinetto del 1948) in
sostituzione di un antico affresco dello stesso tema, attualmente in gran parte
perduto.
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Chiesa
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Coro
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La Chiesa fu
costruita nei primi anni del 1400 in stile gotico-romano, ma nel 1772 l’interno
è stato rifatto in stile barocco. La maggiore opera d’arte presente è il Coro ligneo, intagliato ed intarsiato da Fra Giovanni da Verona tra il 1503 e il
1505. Si tratta di uno dei più belli ed importanti
esempi di opere di tarsia d’Europa. E’ impossibile descrivere la bellezza di
ogni stallo, è tutto un succedersi di paesaggi, strumenti geometrici, vasi
sacri, uccelli variopinti, strumenti musicali,
cittadine alte sui monti, eseguiti con armonia, originalità e splendori di
colori che sembra di essere davanti ad un lavoro di pittura. Altra opera d’arte
è il Leggio a badalone (1520) in
legno intagliato ed intarsiato, il quale alla base
presenta una splendida tarsia che raffigura: “Gatto sotto un porticato”. La
Chiesa è decorata da tele ed affreschi tra i quali
alcuni del Sodoma.
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Cantina
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Usciti dalla Chiesa e proseguendo lungo il viale in discesa
si giunge alla Cantina, situata nei
sotterranei dell’abbazia. Costruita con mattoni a “faccia a vista”, risale alla
prima metà del IV secolo. Ancora oggi i monaci producono il vino ricavato da
vigneti di proprietà del cenobio, e coltivati da loro stessi. La cantina si
suddivide in due parti: il tinaio per la vinificazione delle uve e l’ambiente
per lo stoccaggio del vino in grandi botti di legno. E’ possibile degustare i
vini dell’abbazia ed acquistare anche olio e legumi
prodotti dalle terre monastiche.
L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore è situata in un luogo,
per sua natura solitario e selvaggio, circondata da
boschi e calanchi, al centro delle Crete senesi, ed è uno stupendo esempio di
bellezza artistica e di serenità.
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Per l’ABBAZIA punto sosta camper nel parcheggio libero sterrato sulla SP451 alle coordinate GPS: N43.17912°, E011.54698°. Tuttavia appare difficile per i disabili con difficoltà motorie che viaggiano in camper poter raggiungere l’Abbazia da questo luogo. Comunque sia, in questo parcheggio sterrato, non abbiamo visto espliciti divieti per i camper.
Per i veicoli ricreazionali compatti, ovvero non ingombranti, è possibile fruire di due parcheggi a pagamento tra i quali si ritiene “Le Torri” quello più comodo per le persone disabili con difficoltà motorie (con stalli riservati) alle coordinate GPS: N43.17725°, E011.54838°. Tuttavia anche da qui appare difficoltoso per idisabili costretti su sedia a rotelle poter raggiungere la Cattedrale, poiché insiste una ripida discesa e poi risalita! Per maggiori informazioni consulta il sito web della Park Global Service, l’azienda che gestisce i parcheggi.
Per gli stessi disabili con difficoltà motorie che viaggiano su autovetture, oppure su veicoli ricreazionali compatti e muniti di speciale contrassegno (ovviamente!), è possibile scendere fin davanti l’ingresso della chiesa, come abbiamo fatto noi, alle coordinate GPS: N43.17593°, E011.54424°.
L’ingresso all’abbazia è libero e gratuito, ma per maggiori informazioni consulta il relativo sito web.